Il villaggio degli eroi

2012. Ognuno crede di vivere il dolore più logorante e la felicità più autentica. Ognuno crede di aver avuto l’esperienza sessuale più trasgressiva, il lavoro più originale, lo smartphone più avanzato. Ognuno, a suo modo, crede di essere un po’ eroe. Ognuno crede, perché qualcuno glielo fa credere. Ma forse non è proprio così. Quando si viveva nei villaggi, il popolo eleggeva i suoi piccoli eroi: c’era il ragazzo più bello del mondo, il più vecchio, il più saggio, il più folle, e così via. La concorrenza, invece, oggi è spietata. Se vuoi essere il più bello, il più bravo o il più buono, devi esserlo per il mondo intero, perché al tuo piccolo villaggio ormai non conti più nulla. Se prima eri il più forte, poi in Tv è arrivato Mike Tyson e adesso appari vigoroso come Snoopy. Senza considerare che questo meccanismo si ripete in tutto il resto: l’esperienza sessuale più trasgressiva se la contendono l’italianissimo Rocco Siffredi e la biondona Eva Henger. Tu, al massimo, puoi fare concorrenza ad Alvaro Vitali (Pierino, per chi non lo sapesse). Il viaggio più colossale è stato sicuramente quello di Neil Armstrong e della sua impronta lunare, quindi se mai ti venisse in mente di spendere la tua vita a girare il mondo, non farlo. Non farlo, perché tanto ci sarà sempre “quello lì” che è arrivato fin sulla luna. Fino al secolo scorso cambiava la storia chi si sentiva al centro del proprio villaggio, al centro di quelle poche persone che lo circondavano. Il popolo si tutelava eleggendo i migliori uomini per entrare con essi nel mondo attraverso le maestose arcate della Storia. Oggi nessuno è più al centro di un villaggio e gli eroi migliori che riusciamo ad eleggere sono quelli che ci sputa in faccia la Tv. E come se non bastasse, quando lo schermo si oscura, non ci sentiamo persone comuni, ma eroi di un nostro villaggio. Un villaggio che non esiste, in un mondo senza più eroi. 

 

Informazioni giuliochescrive
Lucano, eterno emigrante. Sempre alla ricerca di un futuro eGosostenibile. Penna e sigaretta sono le mie fedeli compagne di viaggio. Scrivere è memoria di me stesso, un rifugio come una liberazione.

One Response to Il villaggio degli eroi

  1. icittadiniprimaditutto says:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

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